Disponibile il nuovo rapporto con i dati dell’Osservatorio GreenER

E’ stato pubblicato il rapporto dell’Osservatorio GreenER 2024. I dati analizzati riguardano oltre 7.000 imprese dell’Emilia-Romagna qualificabili come «green», tra cui circa 2.000 nel settore primario e quasi 5.000 nel settore «industria e servizi».

In linea con gli anni precedenti, si conferma:

  • la distribuzione territoriale delle aziende green, con Bologna e Modena le province con il maggior numero di imprese green;
  • la distribuzione settoriale delle aziende green, con l’Agroalimentare che rimane il settore con la maggior quota di aziende;
  • le performance economiche delle aziende green «industria e servizi» superiore alla media regionale, trend consolidato considerando le rilevazioni degli ultimi 10 anni.

Il Rapporto 2024 presenta una lettura di alcuni dati economici di settori “core – green” secondo la classificazione della green economy e di altri considerati strategici per il sistema produttivo regionale.

Infine, come negli anni precedenti, i focus tematici di questa edizione riguardano l’evoluzione normative europea sulle politiche del Green Deal con un approfondimento sugli elementi di novità introdotti dalla Direttiva CSRD e i risultati dell’indagine, condotta da ART-ER, sulle startup green della regione Emilia-Romagna.

 

Vai alla sezione “materiale” per scaricare il rapporto.

Premio Innovatori Responsabili 2024

Dal 10 giugno 2024 sono aperte le candidature per partecipare alla decima edizione del Premio Innovatori responsabili 2024, istituito dalla Regione Emilia Romagna per promuovere i progetti di innovazione avviati sul territorio regionale.

Il premio è rivolto ad imprese di qualsiasi settore e dimensione, professionisti, Istituti di istruzione superiore, Fondazioni ITS, Istituti AFAM, Università ed Enti di formazione che evidenziano la capacità di innovare processi, sistemi, partenariati, generando impatti nel contesto di riferimento e sul territorio, monitorati attraverso risultati misurabili.

I progetti hanno lo scopo di valorizzare  il sistema produttivo e il raggiungimento degli obiettivi indicati nel Patto per il lavoro e per il clima e nella Strategia 2030 della Regione Emilia-Romagna. Per questo sono riconducibili ai 4 ambiti strategici del Patto:

  • Regione della conoscenza e dei saperi,
  • Regione della transizione ecologica,
  • Regione dei diritti e dei doveri,
  • Regione del lavoro, delle imprese e delle opportunità.

Oltre ai riconoscimenti attribuiti rispetto ai 4 ambiti tematici, è prevista l’attribuzione di premi speciali, legati a particolari iniziative regionali, nello specifico:

  • il Premio CER – Comunità Energetiche Rinnovabili,
  • il Premio GED – Gender Equality and Diversity Label,
  • il Premio per l’attrazione dei talenti,
  • il Premio per la “Migliore strategia per lo sviluppo sostenibile” destinato alle imprese e ai professionisti che hanno integrato la sostenibilità nella propria strategia aziendale.

Le iscrizioni rimarranno aperte fino al 15 luglio 2024. Per ulteriori informazioni consultare la pagina del bando.

Per ulteriori informazioni:

https://imprese.regione.emilia-romagna.it/rsi/doc/premio-innovatori/premio-innovatori-responsabili-2024

 

 

Misurare la circolarità nella moda: la sperimentazione nel distretto tessile di Carpi

Una sperimentazione per misurare e stimolare la circolarità di un campione di aziende del distretto tessile e dell’abbigliamento di Carpi (MO). È stata condotta da ART-ER in collaborazione con Ergo Srl, spin off dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nel solco del Tavolo regionale permanente del settore moda attivato dalla Regione Emilia-Romagna e in cui sono riunite istituzioni, imprese e mondo della ricerca.
L’esperienza di misurazione ha dimostrato una chiara intenzione delle aziende a sperimentare approcci produttivi innovativi, che tengano in considerazione anche i principi espressi dalla Strategia dell’Unione Europea per i prodotti tessili circolari e sostenibili.
In particolare, attraverso l’impiego di imballaggi riciclabili, la riduzione dei consumi energetici, l’ottimizzazione dei processi produttivi ai fini della riduzione degli scarti di materia e la diffusione di servizi di riparazione.
I risultati dell’analisi sono stati presentati all’evento su La circolarità del fashion, Opportunità per uno sviluppo e una crescita disponibile, promosso da Carpi Fashion System che si è tenuto il 10 aprile a Carpi.

Lo strumento di misurazione utilizzato, che è stato customizzato sul comparto carpigiano e
testato su 10 imprese, è denominato Circol Up Tool ed è stato sviluppato insieme al Laboratorio Green dell’Università Bocconi di Milano, di cui ART-ER è membro. Il tool analizza il grado di circolarità di un’impresa sulla base delle fasi relative al ciclo di vita di un
prodotto: approvvigionamento, design/imballaggi, produzione, distribuzione, utilizzo del prodotto, gestione dei rifiuti.

L’obiettivo dell’analisi è stato quello di valutare la circolarità delle imprese e individuare possibili miglioramenti per minimizzare lo spreco di risorse e valorizzare gli scarti generati dai processi e dai prodotti offerti al mercato. Lo strumento aiuta infatti a valutare le prestazione ma anche i margini di miglioramento, attraverso un indicatore complessivo, il cosiddetto“circularity index”, e un sistema a bersaglio che identifica le aree in cui l’azienda ha le performance migliori e quelle in cui può investire con maggiore efficienza ed efficacia.

L’approvvigionamento rappresenta la fase con la performance mediamente più bassa (performance media 38%). Ciò è legato, spesso, al modesto potere di controllo che le aziende coinvolte esercitano sui propri fornitori, data la loro natura prevalente di contoterziste. Ancora limitata risulta, inoltre, l’implementazione di sistemi di tracciabilità del prodotto lungo la filiera produttiva, mettendo in luce uno degli aspetti più rilevanti su cui il distretto potrebbe migliorare, soprattutto attraverso un approccio di collaborazione interaziendale. La fase di design ha avuto una performance media del 49%. In particolare, risulta che le aziende intervistate progettino la gran parte dei prodotti al fine di massimizzare la durabilità e la riparabilità del prodotto (indicatore più alto con il 68%).
La fase di design registra mediamente performance positive anche rispetto alla scelta di imballaggi “circolari” per i prodotti e rispetto alla considerazione in fase di progettazione della distribuzione (sebbene questo indicatore sia stato giudicato “non applicabile” per la metà delle aziende) e dei materiali in ingresso.
Al contrario, le aziende durante la fase di progettazione tengono ancora scarsamente in considerazione i criteri dell’eco-design in merito alla gestione del fine vita del prodotto, problematica in particolare se in presenza di filato di natura mista non riciclabile.
La fase di produzione ha una performance media del 50%. In particolare, risulta che le aziende intervistate implementino azioni di efficientamento del processo produttivo per la quasi totalità delle loro linee produttive (indicatore più alto con l’83%). Principalmente tali azioni sono rappresentate dall’acquisto di macchinari e strumentazioni di ultima generazione che garantiscono non solo un prodotto di qualità elevata, ma anche la riduzione degli scarti di tessuto.

→ Il Rapporto è disponibile nella sezione Materiale