Misurare la circolarità nella moda: la sperimentazione nel distretto tessile di Carpi
Una sperimentazione per misurare e stimolare la circolarità di un campione di aziende del distretto tessile e dell’abbigliamento di Carpi (MO). È stata condotta da ART-ER in collaborazione con Ergo Srl, spin off dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nel solco del Tavolo regionale permanente del settore moda attivato dalla Regione Emilia-Romagna e in cui sono riunite istituzioni, imprese e mondo della ricerca.
L’esperienza di misurazione ha dimostrato una chiara intenzione delle aziende a sperimentare approcci produttivi innovativi, che tengano in considerazione anche i principi espressi dalla Strategia dell’Unione Europea per i prodotti tessili circolari e sostenibili.
In particolare, attraverso l’impiego di imballaggi riciclabili, la riduzione dei consumi energetici, l’ottimizzazione dei processi produttivi ai fini della riduzione degli scarti di materia e la diffusione di servizi di riparazione.
I risultati dell’analisi sono stati presentati all’evento su La circolarità del fashion, Opportunità per uno sviluppo e una crescita disponibile, promosso da Carpi Fashion System che si è tenuto il 10 aprile a Carpi.
Lo strumento di misurazione utilizzato, che è stato customizzato sul comparto carpigiano e
testato su 10 imprese, è denominato Circol Up Tool ed è stato sviluppato insieme al Laboratorio Green dell’Università Bocconi di Milano, di cui ART-ER è membro. Il tool analizza il grado di circolarità di un’impresa sulla base delle fasi relative al ciclo di vita di un
prodotto: approvvigionamento, design/imballaggi, produzione, distribuzione, utilizzo del prodotto, gestione dei rifiuti.
L’obiettivo dell’analisi è stato quello di valutare la circolarità delle imprese e individuare possibili miglioramenti per minimizzare lo spreco di risorse e valorizzare gli scarti generati dai processi e dai prodotti offerti al mercato. Lo strumento aiuta infatti a valutare le prestazione ma anche i margini di miglioramento, attraverso un indicatore complessivo, il cosiddetto“circularity index”, e un sistema a bersaglio che identifica le aree in cui l’azienda ha le performance migliori e quelle in cui può investire con maggiore efficienza ed efficacia.
L’approvvigionamento rappresenta la fase con la performance mediamente più bassa (performance media 38%). Ciò è legato, spesso, al modesto potere di controllo che le aziende coinvolte esercitano sui propri fornitori, data la loro natura prevalente di contoterziste. Ancora limitata risulta, inoltre, l’implementazione di sistemi di tracciabilità del prodotto lungo la filiera produttiva, mettendo in luce uno degli aspetti più rilevanti su cui il distretto potrebbe migliorare, soprattutto attraverso un approccio di collaborazione interaziendale. La fase di design ha avuto una performance media del 49%. In particolare, risulta che le aziende intervistate progettino la gran parte dei prodotti al fine di massimizzare la durabilità e la riparabilità del prodotto (indicatore più alto con il 68%).
La fase di design registra mediamente performance positive anche rispetto alla scelta di imballaggi “circolari” per i prodotti e rispetto alla considerazione in fase di progettazione della distribuzione (sebbene questo indicatore sia stato giudicato “non applicabile” per la metà delle aziende) e dei materiali in ingresso.
Al contrario, le aziende durante la fase di progettazione tengono ancora scarsamente in considerazione i criteri dell’eco-design in merito alla gestione del fine vita del prodotto, problematica in particolare se in presenza di filato di natura mista non riciclabile.
La fase di produzione ha una performance media del 50%. In particolare, risulta che le aziende intervistate implementino azioni di efficientamento del processo produttivo per la quasi totalità delle loro linee produttive (indicatore più alto con l’83%). Principalmente tali azioni sono rappresentate dall’acquisto di macchinari e strumentazioni di ultima generazione che garantiscono non solo un prodotto di qualità elevata, ma anche la riduzione degli scarti di tessuto.
→ Il Rapporto è disponibile nella sezione Materiale